La cultura del vino ha radici profonde ad Ischia perché, in pratica, rappresenta la storia stessa dell’isola.
La viticoltura ad Ischia ha origini millenarie. Sulla coppa di Nestore, ritrovata a Montevico (Lacco Ameno), è incisa una frase che inneggia al buon vino locale e testimonia che gli Antichi Eubei, che avevano colonizzato l’ isola, avevano introdotto la coltivazione della vite e quindi la produzione del “nettare degli Dei”.
La tecnica di coltivazione, in particolare modo, richiama la tradizione greca e differisce da quella etrusca usata nel centro Italia e nelle zone interne della Campania. La viticoltura è stata alla base dell’economia isolana per lunghi periodi storici, condizionando la vita e i costumi degli stessi abitanti.
Le colture sull’isola si estendono dalle coste fin sugli irti pendii montani dove i terrazzamenti, costruiti con rinforzi di muri a secco di pietra di tufo verde, consentono la coltivazione della vite.
Dal 1500 il vino bianco sfuso veniva esportato via mare verso la terraferma ai principali mercati italiani e stranieri fino in Dalmazia, veniva posto in “carrati” trasportati dalle vinacciere (barche a vela). Dal 1955 a oggi il cambiamento dell’economia isolana è stato radicale. Lo sviluppo rapido del turismo, che è diventato la principale risorsa economica dell’isola, ha indebolito e in parte cancellato il passato culturale di una tradizione che andava protetta e salvata.
L’azienda Crateca si è posta, insieme a tutto il movimento enoico isolano, a salvaguardia della tradizione vitienologica isolana nel recupero e rispetto delle vecchie cantine, dei vigneti con l’obbiettivo di essere uno dei riferimenti di una tradizione che è orgoglio e lustro dell’isola d’Ischia. Ogni vite coltivata, ogni angolo dell’azienda fa parte di un percorso di riscoperta delle vecchie tradizioni isolane. L’azienda è un museo vivente a cielo aperto ed alcuni angoli sono stati rispettosamente coltivati nella vera tradizione delle viti arrampicate su spalliere di pali di castagno e canne tenute insieme da cutoli di salice attorcigliati e foglie di canna.
Tutto l’anno Crateca organizza eventi per aprirsi al pubblico, per essere non solo azienda, ma anche cultura da leggere sulle pagine dei suoi terrazzamenti.